- Tutte le criticità dell’ormai mitologico salario minimo all’italiana; in omaggio, coloriti scazzi sindacali;
- L’assertiva Meloni ne dice altre ma conferma i problemi con la lingua d’aaa nazzzione;
- Come lotta (contro norme e realtà) il governo dei balneari;
- Torna, o forse mai era venuto meno, l’immortale topos degli ottusi e odiati burocrati di Bruxelles;
- Italiani ieri leader, oggi follower: l’indiscusso egemone culturale del camposanto largo progressista scopiazza la rivoluzionaria teorizzazione monetaria (ora dismessa) del Sultano turco;
- Anche in Italia aumenta l’uso dell’inquietante moneta privata: il governo faccia qualcosa 🤡
- Fine della prima parte della Berlinguereide, non senza un brivido: arrivederci all’autunno;
- Secondo il FMI la Germania nel 2023 sarà l’unico paese del G7 a segnare una contrazione nella crescita. Si moltiplicano le grida d’allarme per il rischio deindustrializzazione. La politica tenta la reazione;
- Il supervisore Ama fuori sede per il bene dei cittadini;
- Le grandi banche pubbliche cinesi puntellano il debito occulto degli enti locali, in forte crescita. E c’è chi teorizza di fare altro debito per evitare che il sistema si avviti in recessione. Ricorda qualcosa?
- Nel frattempo, Pechino tenta di frenare la pericolosa guerra dei prezzi delle auto elettriche, assieme a sostenere i “valori socialisti”. Il libertario del free speech sottoscrive;
- L’economia americana resta forte, la Fed ha l’emicrania;
- Lula il protezionista, un film assai poco inedito;
- In Turchia, passati i baccanali pre-elettorali, arrivano i postumi della sbornia;
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