Love song

Ricordate quel brano cantato (si fa per dire…) da Claudia Mori, parecchi anni fa? Era, molto banalmente, una storia di corna. C’era una lei che telefonava ad un lui, sfortunatamente impegnato ed impossibilitato, in quel momento, ad esternare appieno i propri sentimenti. Il poveretto era costretto a fingere, con tono assolutamente asettico, che all’altro capo del filo vi fosse un non meglio specificato “dottore”.
Questa canzone ci è tornata in mente rileggendo le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche tra Gian Piero Fiorani, amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi, ed il suo arcigno controllore, il governatore della Banca d’Italia. Le fughe di notizie in ambito giudiziario sono sempre deprecabili, ed ancora una volta la Procura di Milano conferma la propria fulgida tradizione in materia. Per una volta possiamo tuttavia dire che si è trattato di una meritoria “soffiata”, che getta una luce accecante sul tipo di rapporti che esistono nel sistema bancario italiano tra controllore ed (alcuni) controllati. Di ulteriore, assoluto rilievo, è poi il fatto che la “corrispondenza di amorosi sensi” tra AF e GF si intensifichi dopo l’8 luglio, quando gli ispettori di Bankitalia avevano ormai protocollato la “conclusione negativa“ dell’istruttoria su Bipielle compiuta dagli ispettori in merito al controllo di Antonveneta.
Per parte nostra, possiamo solo sottoscrivere il commento del Financial Times di oggi. “Il signor Fazio può aver vinto una battaglia, ma è destinato a perdere la guerra”. Sperem.

(…) è infatti il 12 luglio e Bankitalia ha appena dato l’ok a Lodi per l’Opas. A mezzanotte trilla il telefono di Fiorani (GF), dall’altra parte della linea c’è il governatore (AF).
AF: «Ti ho svegliato?»
GF: «No, no…».
AF: «Vabbene, ho appena messo la firma».
GF: «Tonino, io sono commosso, io ti ringrazio… ti ringrazio… ho la pelle d’oca… io guarda Tonino ti darei un bacio sulla fronte ma non posso farlo… so quanto hai sofferto, ho sofferto anch’io con la struttura, con i miei legali e prenderei l’aereo e verrei da te in questo momento se potessi».

Qualche giorno prima, il 5 luglio, quando Abn Amro chiede alla Consob di prorogare i tempi per l’offerta su Antonveneta, Fazio e Fiorani si risentono:
AF: «Allora se tu vieni da me verso le 15, le 15.30, stiamo insieme un’ora, un’ora e mezza che… diciamo… perché voglio verificare un insieme di cose».
GF: «Sì, sì… va bene…».
AF: «Allora… l’unica cosa passa come al solito… dal dietro… dietro di là».
GF: «Sì va bene…(…) sennò sono problemi».

Il 27 giugno, invece, Fiorani alle 21.40 «parla prima con la signora Fazio – è l’annotazione dei finanzieri – e poi con il governatore di ostilità manifestate nei suoi confronti dalla Consob. Ostilità che parrebbero ostruzionismo».

P.S. Grazie al sempre mitico MN per il reminder su questo argomento. Abbiamo vinto una profonda nausea per riuscire a scrivere qualcosa.

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