Lo squilibrio tra maschi e femmine in Cina ha superato il livello di guardia, arrivando ad essere di 119,86 maschi per 100 femmine. Lo ha detto in una conferenza stampa Gu Xiulian, vicepresidente della Federazione delle Donne Cinesi.
Gu ha detto che la principale ragione dello squilibrio sta nel persistente pregiudizio a favore dei maschi nella società cinese, ed in particolare nelle zone rurali. In secondo luogo, ha proseguito Gu, contribuisce a creare questa situazione la carenza di un affidabile sistema di assistenza agli anziani, che porta le famiglie contadine a preferire un figlio maschio che possa occuparsi dei genitori quando invecchiano.
La signora Gu ha ricordato che in Cina l’individuazione del sesso dei nascituri e gli aborti sono consentiti solo per ragioni terpeutiche.
Date queste premesse, è evidente che delle due l’una: o il sesso dei nascituri viene effettivamente individuato a livello prenatale, e di conseguenza si procede ad aborti clandestini per sopprimere le bambine, oppure le neonate indesiderate vengono soppresse subito dopo la nascita. Simili mostruosità sono sintetizzate proprio dal numero citato da Gu Xiulian.