Efficienza comunista

Sul Washington Post giorni addietro è stato pubblicato un articolo, scritto da Richard Rhodes e Gwyneth Cravens, che mette a confronto la reazione delle autorità di fronte a due eventi catastrofici, avvenuti in epoche e, soprattutto, regimi di governo differenti: Chernobyl e Katrina.
Gli autori del confronto, che non è ancora disponibile sulla versione online del Post, ma di cui si può leggere sul blog Café Hayek, esaminano la differente reazione di autorità e popolazione civile nelle due circostanze.

Secondo Rhodes e Cravens, in occasione di Katrina,

  • National leadership response delayed by disbelief, poor coordination, vacations;
  • President Bush tours Gulf Coast five days after storm hits, avoiding New Orleans;
  • 475 buses delayed two days before evacuating 30.000 flood victims in the Superdome. Evacuations stretches across four days;
  • Delayed and inadequate emergency response, lack of coordination seriously hampered relief;
  • Roving gangs of armed criminals, random violence, derelict police officers;
  • Toll of preventable deaths: 1069, according to the Associated Press, and still counting.

Mentre, in occasione del meltdown del reattore di Chernobyl,

  • National leadership response immediate;
  • Two Politburo members reach Chernobyl within 48 hours, to direct rescue operations;
  • 1216 buses, 300 trucks arrive overnight to evacuate 35.000 residents of Pripyat reactor community. Evacuation completed within one afternoon;
  • Quick decisions, good coordination, rapid response remove most of surrounding population from harm;
  • Unarmed and cooperative population, minimal disorder;
  • Toll of preventable deaths, 19 years later: 60.

Che dire, di fronte ad una simile dislocazione mentale? Certo, in uno stato di polizia quale l’Unione Sovietica dei tempi di Chernobyl, non sorprende l’assenza di sciacalli e vandali per le strade: quelli sedevano direttamente al Cremlino e nel palazzo della Lubianka. Da rimarcare la totale assenza di senso del ridicolo, quando gli autori elogiano il pronto intervento di “due membri del Politburo”, che da soli coordinano gli interventi di soccorso ed evacuazione. Riteniamo che questo rappresenti un argomento decisivo contro il federalismo. A maggior gloria della disonestà intellettuale e del relativismo morale degli estensori dell’articolo, e dei loro innumerevoli epigoni, varrà la pena citare il rapporto Onu sul disastro di Chernobyl. Chi ricorda i convulsi e angoscianti giorni di quella primavera 1986, anche qui in Italia, dove pure il problema principale era quello di non mangiare verdure a foglia larga o derivati del latte, troverà in queste righe lo stesso sapore della madeleinette di Proust:

No reports were released until the third day after the Chernobyl explosion. Then, Swedish authorities correlated a map of enhanced radiation levels in Europe with wind direction and announced to the world that a nuclear accident had occurred somewhere in the Soviet Union. Before Sweden’s announcement, the Soviet authorities were conducting emergency fire fighting and clean-up operations but had chosen not report to the accident or its scale in full. No established legitimate authority was able to immediately address the situation and provide answers for questions such as: Is it safe to leave the house? Is it safe to drink water? Is it safe to eat local produce? Communicating protective measures early would also have most likely enabled the population to escape exposure to some radionuclides, such as iodine 131, which are known to cause thyroid cancer. Early evacuation would have helped people avoid the area when iodine 131 is most dangerous, 8-16 days after release.

Ma è sempre la stessa argomentazione: le democrazie sono case di vetro, le dittature ed i regimi liberticidi danno sempre prova di razionalità organizzativa estrema, titillando i positivisti alla Scalfari e Bocca, e le loro pulsioni totalitarie, mentre spazzano sotto il tappeto milioni di vite umane, l’unico, vero “accidente” dell’irresistibile avanzata del Progresso. Come per i diritti umani: la Cina, secondo Amnesty International, avrebbe meno violazioni degli Stati Uniti. Un albero cade nella foresta, ma nessuno è lì a vedere: possiamo dire che quell’albero è effettivamente caduto?

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