Silenzio

E così, hai scelto di andartene. Il giorno del tuo compleanno, sabato scorso. Hai risposto al mio sms di auguri: “Grazie, sei molto caro. Un abbraccio”. E dopo qualche ora hai fatto la tua scelta, lasciando questa vita. In tutti i nostri pranzi e cene, in questi anni, abbiamo parlato di tutto: lavoro, vita privata, stati d’animo. Ogni volta eri sempre allegra, solare, vitale. Ma dentro avevi altro. Indulgente con gli altri, severa con te stessa. Troppo. Sei stata priva di coraggio? Ne hai avuto troppo? E io, che cosa sono? Forse un vigliacco, forse uno che “ama la vita”, come dice la retorica d’ordinanza. Il tuo ultimo discorso a cena, il mese scorso “credo che la reincarnazione sia compatibile con il cristianesimo”. Forse avrei dovuto immaginare, e forse l’ho fatto. Ma sono stato troppo superficiale, o rispettoso della tua vita, per dirti quello che dovevi fare. Hai scelto di gestire da sola la tua lotta contro le ombre che, alla fine, ti hanno presa. O forse dove sei ora c’è solo luce, non lo so. Tu sai che ho un pessimo carattere. Se dovessimo incontrarci di nuovo, aspettati una delle mie sfuriate. E non farmi uno dei tuoi sorrisi, non te lo permetterò. Devo rispettare la tua scelta? Ma tu sai che io amo la dialettica, tu non mi hai permesso di esercitarmi nella mia arte preferita, la confutazione.
Ciao Simona, non ti perdonerò mai, sarai sempre dentro di me.

Sostieni Phastidio!

Dona per contribuire ai costi di questo sito: lavoriamo per offrirti sempre maggiore qualità di contenuti e tecnologie d'avanguardia per una fruizione ottimale, da desktop e mobile.
Per donare con PayPal, clicca qui, non serve registrazione. Oppure, richiedi il codice IBAN. Vuoi usare la carta di credito o ricaricabile, in assoluta sicurezza? Ora puoi!

Condividi