Buoi, stalle e pallottolieri

“Nella situazione attuale, l’applicazione dell’indulto comporterebbe, nell’immediato, la scarcerazione di 12.756 unità se concesso nella misura massima di tre anni”.
(Clemente Mastella, ministro della Giustizia, Ansa, 27 giugno 2006).

“Fino a ieri 24.413 detenuti erano usciti grazie all’indulto in tutta Italia, di cui 1.473 sono rientrati in carcere per recidiva, e di questi 1.225 in flagranza di reato. Se i recidivi mantengono un trend di 650 ingressi al mese, nel giro di un anno e mezzo le carceri torneranno a essere sovraffollate come prima. Lo dimostra il fatto che è stata già autorizzata la realizzazione di 12 nuovi reparti in altrettante carceri per una spesa complessiva di 120 milioni di euro”. (Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, Ansa, 3 novembre 2006).

Ad oggi il numero complessivo dei detenuti usciti per effetto dell’indulto è di 17.455, di cui 16.568 ad agosto (di cui 11.313 risultavano avere una pena residua inferiore a un anno), 514 in settembre, 292 in ottobre e 81 dal primo al 15 novembre 2006.
Nel numero dei detenuti scarcerati è compreso quello di 1.131 detenuti in semilibertà, che durante il giorno erano già fuori dal carcere. Questi i dati riferiti dal ministro della Giustizia Clemente Mastella nel corso della sua audizione in commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali del Senato.
Ad oggi i detenuti usciti sono 17.455 ma – afferma Mastella – “nel corso del tempo tutti i condannati dovranno uscire con tre anni di anticipo. Ma non quelli condannati per pedofilia e altri 21 tipi di reato. Non ha senso, quindi, continuare a sommarli nel corso del tempo”. (Clemente Mastella, ministro della Giustizia, Ansa, 21 novembre 2006)

Maggiore severità contro i reati commessi con l’uso delle armi o comunque, con violenza contro le persone, anche se si tratta di rubare un portafoglio o una borsetta. Lo ha auspicato il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, nella sua comunicazione sugli effetti dell’indulto alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia del Senato.
“Ho chiesto ai miei uffici – ha spiegato Amato – come rafforzare le norme per la carcerazione preventiva, recidiva, sospensione condizionale dela pena. Esistono delitti, a volte minori, come rubare un portafoglio, che vengono commessi con l’uso delle armi o con violenza diretta a persone. Questo porta al diffondersi di una criminalità senza regole e spregiudicata che può condurre a delitti più gravi”. (Giuliano Amato, ministro dell’Interno, 21 novembre 2006)

In tutto, quindi, saranno liberi subito circa 20 mila persone. “Una cosa gravissima” per dirla con l’ex magistrato milanese Gerardo D’Ambrosio senatore dell’Ulivo. Che vede il bicchiere mezzo vuoto e insiste: “Questo indulto avrà un effetto devastante”. Un esempio? “Solo a Milano usciranno 358 detenuti per rapina a mano armata”. La lista dei reati ammessi allo sconto di pena va dall’omicidio al furto, dalla rapina al traffico di droga e al voto di scambio. (Corriere della Sera, Carcere e domiciliari, presto liberi in 20mila, 27 luglio 2006)

 

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