L’Insee, l’ufficio centrale di statistiche, ha lanciato la scorsa settimana in Francia un indice dei prezzi “personalizzato”: dopo inglesi e tedeschi, anche i francesi potranno cioè controllare l’evoluzione dei prezzi dei prodotti del loro paniere.
Con questo nuovo indice, l’Insee intende rispondere alle critiche formulate sia a destra che a sinistra all’indice ufficiale, accusato di non riflettere il costo della vita. Secondo responsabili politici, sindacali e rappresentanti dei consumatori il tasso ufficiale di inflazione (+1,6% su un anno), sottostimerebbe la reale dinamica dei prezzi. L’IPC, segnala l’Insee, è inoltre rifiutato in blocco da tutti quelli che guadagnano meno di 1.500 euro al mese.
Grazie a questo nuovo indice, ognuno potrà misurare il rincaro della sua spesa e compararlo con l’IPC, l’indice dei prezzi al consumo che, precisa l’Insee, continuerà a restare come unico riferimento ufficiale. L’indice personalizzato servirà però ai francesi per modificare le loro voci di bilancio e misurare ciò che i consumatori constatano intuitivamente, spiega sempre l’Insee.
Il metodo di simulazione messo a punto dall’Insee consente di assegnare un peso a quattordici macro-categorie di spesa (ognuna delle quali non può superare il 50 per cento dell’esborso totale), riconducibili a 1.000 famiglie di prodotti, e verificare l’evoluzione dell’inflazione tipica di ogni profilo di consumo. Uno strumento utile, perché il consumatore “medio” non esiste: l’affitto assorbe un parte importante del bilancio delle famiglie di inquilini, la salute in quelle di anziani e malati cronici, e così via.
Se da un lato questo “divertissement” (ma non troppo) sancisce la definitiva frantumazione e balcanizzazione di stili di vita e modelli di consumo nella nostra società, dall’altro può servire per intervenire sulle voci di spesa la cui dinamica di prezzo causa il maggior pregiudizio a determinate famiglie di consumatori. Anche se il rischio, per contrastare l’inflazione, è quello dell’illusoria imposizione di sistemi di prezzi e tariffe amministrate in luogo dell’introduzione di meccanismi di più efficace concorrenza.
In attesa che l’Istat introduca qualcosa di simile anche in Italia, potete esercitarvi a calcolare la vostra inflazione su dati di prezzo francesi. Se utilizzate Internet Explorer, dovrete prima installare il modulo SVG di Adobe, scaricabile gratuitamente qui.