E’ stato rinviato al 14 maggio prossimo il processo a Mario Lozano per l’uccisione di Nicola Calipari. La corte presieduta da Angelo Gargani ha accolto l’istanza di rinvio fatta dal legale di Giuliana Sgrena al fine di verificare che sia stata notificata al dipartimento della difesa americana l’atto di citazione di responsabilità civile, quello propedeutico alla richiesta di risarcimento danni che la giornalista del Manifesto si accinge a chiedere al Pentagono ed all’Amministrazione americana. Parte subito con uno stop, quindi, il bizzarro processo allestito dalla magistratura italiana per un tragico evento accaduto in un contesto bellico.
Prendiamo atto che Giuliana Sgrena ha deciso di posporre l’accertamento della verità su quei tragici fatti, subordinandolo alla minuziosa e meticolosa verifica che nulla vada storto nella procedura per ottenere tanti bei dollari dallo Zio Sam, e questo pur avendo avuto a disposizione interi mesi per farlo. Sgrena potrà così sommare il risarcimento danni alle royalties derivanti dal suo libro sulla vicenda, mentre abbiamo perso le tracce della sceneggiatura del film che lei ed il suo compagno, Pier Scolari, stavano scrivendo.
Vorremmo sommessamente suggerire a Sgrena di lanciare anche una linea di occhiali da sole ed un profumo, per non lasciare scoperto nessun segmento di mercato.
“Infine voglio rassicurare Lozano, certo, purtroppo, sono famosa, ma sicuramente non ricca. Del resto noi comunisti non siamo così venali.”
P.S. Per i cultori di Akira Kurosawa e del suo capolavoro, Rashomon, segnaliamo che di questa notizia esistono tre versioni diverse: quella dell’Ansa, da noi utilizzata, che sostiene che il rinvio è stato chiesto dal legale di Sgrena per accertare l’avvenuta notifica all’Amministrazione Usa della citazione in sede civile; quella de La Stampa, per la quale tale richiesta proverrebbe invece dal legale di Mario Lozano; e quella de l’Unità, che parla di rinvio richiesto dal “nuovo legale di Lozano” per studiare le carte processuali.
Se avete sceneggiature alternative, mandatene una copia a noi e una all’Ordine dei giornalisti, grazie.
Aggiornamento serale: La Stampa converge sulla versione dell’Ansa. I compagni de l’Unità resistono impavidi.