La spesa pubblica italiana ”per la prima volta dopo un decennio” l’anno scorso ha superato quota 50% del Pil attestandosi al 50,5% contro il 48,6% del 2005: lo ha sottolineato il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Dpef. In particolare lo scorso anno la crescita della spesa è stata del 7,9% evidenziando ”una dinamica più accentuata rispetto al +3,6% del 2005”.
All’aumento della spesa – ha spiegato Biggeri – ha contribuito la crescita degli interessi passivi (+5,2%) che sono cresciuti rispetto alla diminuzione del 2,3% manifestatasi nel 2005.
Da questi dati si evince l’importanza di ridurre lo stock di debito per contenere la spesa per interessi, concetto evidentemente alieno a Prodi e Padoa-Schioppa. I quali preferiscono invece il totem dell’avanzo primario realizzato attraverso aumento della pressione fiscale, per gestire le clientele dei ladri di futuro noti col nome di sindacati. E andiamo avanti, verso il baratro. E la rivolta fiscale.