Kapitalisti all’italiana

Una piccola notizia, di quelle che di solito passano inosservate: il presidente per l’Autorità sulla vigilanza dei contratti pubblici, Luigi Giampaolino, ribadisce nella relazione sull’attività 2006 il fatto che, per le concessioni autostradali

Si è avuto un incremento tariffario (tra il 2000 ed il 2005) molto superiore all’inflazione. Questo incremento è stato però effettuato in assenza di tutti gli investimenti previsti nei piani, nonché un aumento dei ricavi a causa della sottovalutazione dei volumi di traffico all’atto della sottoscrizione delle convenzioni in concessione”.

Che tradotto vuol dire che le autostrade, forma suprema di utility, cioè di mucca da mungere, sono state utilizzate dai titolari delle concessioni come macchina per liquidità, con una sapiente azione di lobbying verso l’Esecutivo di turno per ottenere incrementi tariffari sganciati da recuperi di produttività ed efficienza, con buona pace dei piani di investimento e dei meccanismi retributivi previsti dalle concessioni. Un altro caso di privatizzazione nata male e proseguita peggio.

I concessionari, inoltre, lesinando sugli investimenti, hanno estratto il massimo utile possibile dall’operazione, fin quando non è venuto il momento di tentare di monetizzare l’affare, cedendo l’impresa ad un acquirente straniero, evidentemente allettato dalla redditività del settore autostradale in Italia. Questi sono i costi indiretti della politica, e rappresentano anche una lezione per quanti credono nelle virtù salvifiche delle Authority quali enti supremi di regolamentazione. Tranne quando vengono catturate dai soggetti regolamentati, ovviamente. Magari attraverso le famose “erogazioni liberali” al sistema dei partiti, come potete evincere dalla tabella pubblicata in fondo a questo post. Vedete che, in definitiva, in Italia qualcosa di liberale esiste?

Ci aveva provato anche Tronchetti Provera con l’altra grande utility (o presunta tale) del nostro paese. Le cose si erano anche messe bene: granitica posizione dominante, tariffe di affitto dell’ultimo miglio del tutto confortevoli, quota di mercato in trend di lieve flessione ma non in smottamento come accaduto agli incumbent di altri paesi europei meglio regolati. Sfortunatamente per lui, l’evoluzione tecnologica ha sanzionato impietosamente il declino della telefonia fissa, non compensata da quella mobile, e così il nostro condottiero ha dovuto inventarsi qualcosa, sia pur al termine di un wrestling (cioè di una zuffa simulata) con le Forze del Bene che da circa un anno guidano il Paese.

I Benetton, invece, purtroppo per loro, sono incappati nel peggior interlocutore possibile, ed hanno dovuto rinviare il proprio audace piano di creazione di valore (per le proprie tasche). Ma prima o poi anche loro giungeranno felicemente all’approdo, è solo questione di tempo. Per il momento, tuttavia, ci corre l’obbligo di elogiare Tonino il questurino.

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Erogazioni liberali della società Autostrade, anno 2006:

Alleanza Nazionale 150.000 €
Comitati per Prodi 150.000 €
Margherita 150.000 €
DS 150.000 €
Forza Italia 150.000 €
Lega Nord 150.000 €
Udeur 50.000 €
UDC 150.000 €

Chissà, magari una bella legge che vieti alle concessionarie pubbliche di erogare mance al sistema dei partiti, anche se regolarmente iscritte a bilancio altrettanto regolarmente certificato non sarebbe una cattiva idea, che dite? Eppure, di questo non troverete traccia nella legge sui costi della politica. Un motivo ci sarà.

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