Letta su Repubblica: “Una canzone per il PD? ‘E se domani’ eseguita da Paolo Fresu”. Risponde così Walter Veltroni alla manifestazione di Mtv in corso a Roma a Piazza San Giovanni su quale canzone sceglierebbe per il Partito Democratico. “E se domani” è un classico della canzone italiana cantata da Mina negli anni ’60.
Ora, se non temessimo di essere assimilati al tribuno della plebe e dei gonzi, potremmo dedicare a Uòlter una celebre canzone di Marco Masini. Prendete questo adattamento, è perfetto per il leader del Pd:
Se mi guardo nello specchio con il tempo che è passato sono solo un po’ più ricco più cattivo e più invecchiato è l’amara confessione di un tribuno di successo, forse è l’ultima occasione che ho di essere me stesso (…) la politica è cattiva è una fossa di serpenti e per uno che ci arriva quanti sono i fallimenti (…) chi lo sa che cosa è vero in un mondo di bugiardi non si può cantare il nero della rabbia coi miliardi siamo tutti conformisti travestiti da ribelli siamo lupi da interviste e i ragazzi sono agnelli che ti scrivono il dolore nelle lettere innocenti e la loro religione è di credere ai tribuni ma li trovi una mattina con la foto sul giornale in quell’ultima vetrina con la voglia di gridare vaffanculo vaffanculo vaffanculo. Mi dimetto da falso poeta, da profeta di questo Fan’s Club io non voglio insegnarvi la vita perché ognuno la impara da sé me ne andrò nel rumore dei fischi sarò io a liberarvi di me di quel pazzo che grida dai palchi il bisogno d’amore che c’è.