Istat comunica che in luglio la produzione industriale italiana è calata per il secondo mese consecutivo, guidata dal declino nei beni durevoli di consumo. Il calo, dello 0,4 per cento mensile, segue una serie di revisioni al ribasso che hanno portato ad un calo aggiuntivo dello 0,2 per cento nei livelli recenti. Le stime di consenso ipotizzavano un incremento mensile dello 0,1 per cento. Se la produzione industriale italiana non dovesse recuperare sui dati di agosto e settembre, nel terzo trimestre si registrerà un calo dello 0,6 per cento rispetto al secondo trimestre.
Possiamo anticipare che il dato di agosto sarà comunque di difficile lettura, a causa dei noti problemi di correzione statistica per i giorni lavorati, considerando il ponte di Ferragosto. E ora, i confronti: il dato preliminare di produzione industriale per Eurolandia, pubblicato il 12 settembre, segna in luglio un progresso dello 0,6 per cento: la Germania ha segnato un deludente (ma positivo) più 0,1 per cento, la Francia un robusto (ma episodico, per ora) più 1,3 per cento.
Dell’Italia abbiamo appena scritto, e il dato contribuirà alla revisione al ribasso del dato europeo, oltre a mettere a rischio la stima di crescita italiana per il terzo trimestre, posta a più 0,4 per cento. Su base tendenziale, cioè annua, la produzione industriale italiana è in calo dello 0,2 per cento, quella europea è cresciuta del 3,7 per cento. Insomma, come direbbero Prodi e la maggioranza, tra un’occupazione militare della Rai e promesse da imbonitori di nessuna manovra correttiva per il 2008, l’Italia va. In malora.