Lo abbiamo perso

Scrive oggi Io Padre Fondatore:

Ho già ricordato che il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha preannunciato un inasprimento del tasso d’interesse dell’euro, con immediati effetti sul corso del cambio. Si trattasse di un comune mortale, un qualunque tribunale europeo potrebbe aprire un’indagine a suo carico per turbativa di mercato, ma Trichet non è un comune mortale come non lo è stato Silvio Berlusconi quando si è divertito a far schizzare in su e in giù il titolo dell’Alitalia con improvvide dichiarazioni, di fronte ad una magistratura silente e in altre faccende affaccendata. Spesso i potenti sono indagati perché potenti. Altre volte non lo sono per la stessa ragione, dal che deduco che non tutti i potenti sono eguali, quelli che trafficano col danaro godono di qualche vantaggio in più rispetto a quelli che trafficano con la politica.

Qualcuno spieghi a Scalfari che i banchieri centrali hanno per compito istituzionale quello di contribuire a formare le aspettative dei mercati. Ciò avviene sia con movimenti sui tassi ufficiali d’interesse sia ricorrendo a frasi, pronunciate in circostanze pubbliche ed ufficiali, che suggeriscono quale bias di politica monetaria verrà adottato. Pensate che ci sono analisti (soprattutto negli Stati Uniti, e relativamente alla Fed) che si specializzano nel wording dei comunicati della banca centrale. Scalfari si rassicuri, quindi: non si tratta di aggiotaggio né di turbativa di mercato. I troppi anni passati a trafficare sulla scena politico-finanziaria-affaristica italiana ed un armamentario dialettico ormai consunto hanno evidentemente provocato il suo completo ottundimento.

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