La notizia che non lo era. Quasi per tutti

”Al fine di evitare che il gruppo Intesa Sanpaolo venisse percepito come non adeguatamente patrimonializzato, si è deciso di rafforzare rapidamente i coefficienti patrimoniali”. Lo si legge nella nota sulla  trimestrale che spiega i motivi alla base della proposta del Consiglio di Gestione di non distribuire dividendi in contanti. Assumendo questa ipotesi, i coefficienti patrimoniali al 30 settembre risultano pari al 6,2 per cento per il Core Tier 1 (5,9 per cento a fine dicembre scorso), al 6,9 per cento per il Tier 1 (6,5 per cento) e al 10 per cento per il coefficiente patrimoniale totale (9 per cento).

Si realizza quindi quello che avevamo previsto, il taglio dei dividendi. Ora attendiamo la reazione delle altre banche italiane a capitalizzazione insufficiente per affrontare l’attuale congiuntura (cioè tutte). Il titolo Intesa Sanpaolo, prima dell’annuncio di oggi, aveva un dividend/yield a 12 mesi (rapporto tra l’ultimo dividendo pagato ed il prezzo corrente) pari ad uno stellare 14,2 per cento. Ora occorre che qualcuno spieghi al premier che questi indicatori di “rendimento immediato” sono del tutto fallaci, soprattutto in questa congiuntura.

P.S. Assolutamente degno di trascrizione integrale il disclaimer del comunicato dell’investor relationship manager di Intesa Sanpaolo. Un puntiglioso climax di “ma anche”, e un suggerimento neppure troppo tra le righe:

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

I seguenti rilevanti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:

• la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;

• l’effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;

• l’effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;

• l’effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;

• la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.

I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.

In estrema sintesi: non prendete sul serio quello che vi diciamo. Domani è un altro giorno.

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