L’export cinese cala in novembre per la prima volta da sette anni, ma l’import si contrae ancora di più. Il risultato è un aumento del surplus commerciale cinese. Alcune considerazioni spicciole: l’import si è fortemente contratto sia per effetto del calo dei prezzi delle materie prime (di cui la Cina è forte importatrice), sia per il brusco rallentamento della domanda interna. Visti i numeri, il commercio estero netto sarà tuttavia ancora destinato a contribuire positivamente alla crescita del Pil cinese. Inoltre, l’aumento del surplus commerciale (che sembra indotto -ma servono conferme- dal miglioramento delle ragioni di scambio della Cina) fornirà a Pechino munizioni per continuare a comprare titoli governativi statunitensi, almeno nel breve periodo.
Ma è un equilibrio maledettamente fragile ed instabile.