La contrarietà della Lombardia al monopolio di Cai sulla tratta aerea fra Milano e Roma è ormai acquisita, ma oggi il governatore Roberto Formigoni è andato oltre, proponendo di mettere a gara la tratta se la società andrà avanti con il piano che prevede di ridurre Linate alla sola navetta per la capitale, aumentando solo simbolicamente i collegamenti con Malpensa.
Colpito da improvviso liberismo, Formigoni scolpì:
“Il monopolio è una situazione inaccettabile sempre, che può essere tollerata per brevi periodi quando ci sia un conclamato interesse nazionale e qui non lo vedo perché Alitalia ha deciso di servire metà Paese, da Roma in giù. E’ legittimo che da Roma in su ci si organizzi per proprio conto. Bisogna far saltare in aria il monopolio di Cai sulla Milano Roma e mettere a gara anche questa tratta“.
Dopo Letizia Moratti, ecco un altro esponente del Pdl che si appassiona ai valori della competizione: confortante. Naturalmente, quando esisteva la possibilità che Alitalia restasse a Malpensa, Formigoni non era così thatcheriano da voler fare “saltare in aria” un monopolio. Ma piuttosto che niente, meglio piuttosto. Il governatore è tornato a chiedere la liberalizzazione delle rotte intercontinentali da Malpensa, principio solennemente votato dal Parlamento ed accolto dall’heimat leghista manco fosse la cerimonia dell’ampolla d’acqua al Monviso, ma i tempi tecnici per giungere a questo risultato non sono affatto brevi.
Nel frattempo, il ministro della Difesa va all’attacco nel modo sanguigno che gli è proprio:
“Cai non pensi di scaricare sull’ aeroporto di Milano, che è Linate, l’incapacità di trovare un giusto equilibrio tra Malpensa e Fiumicino. Altrimenti troveranno in An un acerrimo nemico”
Prescindendo dal fatto che An dovrebbe sciogliersi nel Pdl, se il “giusto equilibrio” tra Malpensa e Fiumicino è proprio la proposta di Colaninno, perché quello è il sistema di incentivi e vincoli messigli a disposizione dal governo al momento della “privatizzazione”, che pensa di fare La Russa, mandare i carabinieri? E siamo ragionevolmente certi che a Moratti, Formigoni e La Russa non sfugge il dettaglio che il monopolio della Milano-Roma è ciò che tiene in vita Cai. L’aspetto interessante di questa grottesca vicenda è che Alitalia potrebbe fungere da catalizzatore di una sorta di federalismo interno ai partiti, perché le constituencies di Alemanno non sono le stesse di La Russa e Formigoni, per fare un esempio. Non a caso i leghisti si sono già organizzati per questo federalismo al quadrato e un pò dissociato. Ci attendono interessanti turbolenze anche se restiamo convinti che, con questa congiuntura, la prognosi di Alitalia resti infausta, malgrado la “manona visibile” del governo.