Altro giro, altri utili: Citigroup batte le stime di consenso, grazie al trading sul reddito fisso, come le consorelle, e ad una regola contabile che consente alle società di generare un profitto riacquistando il proprio debito a sconto rispetto al prezzo di emissione. La stessa prassi è utilizzata in questo periodo dalle banche britanniche. In sostanza, gli istituti di credito si indebitano a tassi stracciati col Tesoro e/o con la banca centrale (la distinzione ormai è sempre più sfumata), e ricomprano il proprio debito, che nel frattempo si è fortemente svalutato per effetto della crisi di credito, a prezzo di saldo. Il differenziale è utile contabile. A livello di incentivi ciò è perfettamente razionale, ma rappresenta anche l’ennesimo trasferimento di risorse fiscali dai contribuenti ad imprese private.
Update: poiché chi si fa gli affari propri campa cent’anni, Citi non segnala il proprio tangible common equity ratio, ma solo il più rassicurante Tier 1.