Ineguagliabile

C’eravamo tanto azzardati:

Allora. Pare che Ahmadinejad abbia vinto, e non di poco. Se mi chiamassi Gad Lerner sosterrei che il discorso del Cairo ha convinto gli iraniani che da Obama potranno ottenere tutto quello che vogliono, a cominciare dal nucleare, e che non è il caso di mollare, proprio adesso che gli americani aprono le porte. Ma non mi chiamo Gad Lerner. (Camillo, 13 giugno 2009)

Contrordine tuttologi esfolianti, oggi la parola di Obama potrebbe essere decisiva:

Ma una parola a favore di chi chiede democrazia, libertà e diritti?
Vabbé che è il presidente americano più di destra, in politica estera, degli ultimi quarant’anni (assieme a Bush padre), ma possibile che sia ancora convinto, alla Kissinger, che bisogna sempre e solo rivolgersi a despoti e tiranni?
Oh, Obama, in Iran stanno a fa’ la rivoluzione, gli vogliamo dare una mano? (Camillo, 15 giugno 2009)

E state tranquilli che, se parlasse, Obama verrebbe accusato di essere l’ingenuo che ha servito su un piatto d’argento l’asso della repressione al regime iraniano. Ah, a proposito, gli iraniani ‘a rivoluzione pare la stanno a fa’ a favore di Moussavi, quello che

[..] però, non è Barack Obama. Quasi trenta anni fa è stato il primo premier della rivoluzione islamica iraniana, scelto personalmente da Khomeini. Non è un democratico. Non rinuncia al nucleare o a finanziare il terrorismo di hamas ed hezbollah. Mostrerà una faccia meno scandalosa del regime. (Camillo, 12 giugno 2009)

Perché sapete, com’è che era? “Una crisi economica più percepita che reale”? Quest’uomo è fantastico. Se non esistesse dovrebbero inventarlo.

Update del 16 giugno: appunto.

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