Su Libero Gianluigi Paragone, ex vicedirettore del quotidiano e da poco meno di due mesi vicedirettore di Raiuno, firma un bell’editoriale contro la Rai e il canone, nell’ambito della nota campagna di stampa condotta dai quotidiani di Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri. Campagna very pop, che purtroppo non produrrà nulla di concreto, men che meno la tanto agognata privatizzazione del cosiddetto servizio pubblico.
In attesa che qualche esponente della maggioranza dimostri che abbiamo torto e presenti una bella proposta di legge in tal senso, vale la pena segnalare che Paragone si è eroicamente infiltrato nella Rai dei cosacchi in quota centrodestra, e pare non per fare volontariato, essendo regolarmente retribuito, e nemmeno poco. Tra gli altri ruoli ricoperti da questa stella nascente del fusionismo pidiellin-leghista segnaliamo anche la sua recente nomina, per decisione del ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, nella Commissione per la Cinematografia, sezione per la promozione (non ridete). Siamo certi che Paragone si trova in quella posizione non per mera ed abituale pratica lottizzatoria ma per innegabili competenze specialistiche, oltre che per contribuire a smantellare una delle principali élite di merda del paese. La lunga marcia rivoluzionaria del Pdl verso il cuore delle istituzioni prosegue.