Centoventi giorni dalle dimissioni di Claudio Scajola dal ministero per lo Sviluppo Economico. Sessantatré giorni dall’uscita di Lamberto Cardia dalla presidenza della Consob. La Consob al 60 per cento del proprio organico. Eppure, almeno per Scajola, il nome del successore era per “la prossima settimana”. Le vacanze sono finite, la vacatio prosegue. Lungi da noi l’idea di sostenere che un ministro per lo Sviluppo economico ed un presidente dell’organo di vigilanza e controllo sulle società quotate servano, forse davvero non servono a nulla. In quel caso, però, basterebbe dirlo. Il tempo è una fisarmonica, per i nostri eroi: processi brevi, interim lunghi. Perché il nostro vero problema sono le priorità, signora mia.
Il governo del fare. Chiacchiere
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