Se questa è una ripresa

La non-notizia del giorno: secondo il National Bureau of Economic Research (NBER), la recessione americana è terminata a giugno 2009. Come segnala il NBER,

«nel determinare che un minimo ciclico si è verificato a giugno 2009, il comitato non è giunto alla conclusione che le condizioni economiche, a partire da quel mese, sono diventate favorevoli o che l’economia è tornata ad operare a capacità normale. Piuttosto, il comitato ha determinato unicamente che la recessione è terminata e che una ripresa è iniziata in quel mese»

Sure, Mister De Lapalisse.

La recessione “ufficiale” è quindi durata 18 mesi, ed è stata la più lunga dalla Seconda Guerra Mondiale. Eppure, a guardare i dati delle principali grandezze macro, appare chiaro che la “svolta” sta procedendo con lentezza esasperante. C’è un grafico che manca all’appello, ed è quello del reddito personale “organico”, cioè al netto dei trasferimenti pubblici, che è tuttora in condizioni compatibili con una recessione piena.

Una “chiamata” molto problematica, questa del NBER. Di certo, la prossima flessione del ciclo verrà battezzata come nuova recessione, e rischia di prodursi partendo da livelli di attività molto più bassi che al picco precedente. Il ciclo economico sarà anche morto, come affermano i teorici della Grande Moderazione, ma forse a non stare troppo bene è l’economia americana.

Svolta? What's svolta?

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