Ricordate Francesco Nucara, il segretario del micronizzato Partito repubblicano che a metà settembre aveva goduto del suo quarto d’ora di popolarità annunciando al popolo di avere messo assieme una ventina di “volenterosi” disposti a puntellare il governo Berlusconi in nome della “responsabilità nazionale”? Le cose andarono un po’ diversamente, come noto: di volenterosi manco l’ombra, lo sconfessato Nucara si rifugiò nel sempreverde “non c’ero, se c’ero dormivo, e hanno pure frainteso il mio russare”.
Oggi il nostro eroe ci riprova, dopo attenta lettura dei giornali: poiché pare che le cose, fuori dal Palazzo, stiano andando maluccio, con crescenti rischi di attacchi all’Italia (non ad opera della “speculazione”, bensì della realtà, che della prima è tuttavia sinonimo), Nucara si è inventato l'”entità volenterosa di ultima istanza”, nientepopodimenoche l’Ecofin:
«Se l’Ecofin dovesse avvertire l’Italia che ci sono rischi per la stabilità del Paese, qualcuno ci potrebbe ripensare»
Pare che Nucara si riferisse esplicitamente a Pierferdinando Casini. Certo, appare piuttosto improbabile che l’Ecofin prenda carta, penna e calamaio per ammonire che, dopo il governo Berlusconi, i conti pubblici italiani rischiano il diluvio, ma tutto serve per tentare di suggestionare le menti semplici. Categoria alla quale è tuttavia assai difficile appartenga Casini.
A ben vedere, però, potrebbe anche andare come immagina Nucara, cioè niente ricorso alle urne, ma per effetto della creazione di una maggioranza alternativa, magari rimorchiando la Lega dietro promessa di approvare qualche bel disegno di legge-delega propedeutico ad altri, funzionali ad ulteriori, nella lunga e gloriosa marcia verso il federalismo onirico. Chissà. Resta il fatto che, quando vede o sente Nucara, Il Cav. dovrebbe toccarsi. Male non farebbe. Questi sono i rischi, quando si tratta con clientes che non riescono a governare la propria gratitudine.