In attesa della ennesima poderosa sferzata all’economia italiana, oggi sono stati pubblicati gli indici dei direttori acquisti delle imprese di servizi e composite (quest’ultimo include la manifattura), elaborati dalla società specializzata Markit Economics. L’indice del settore dei servizi di Eurolandia è cresciuto dal livello di 54,2 in dicembre al 55,9 di gennaio (un valore dell’indice superiore a 50 indica espansione). Tr ai singoli paesi, in Francia l’indicatore dei servizi si espande da 54,9 a 57,8, in Germania da 59,2 a 60,3. Indovinate in quale paese il settore dei servizi, lungi dal crescere, ha invece evidenziato una lieve contrazione?
Ma nel paese che ne uscirà meglio di altri, che diamine. In Italia l’indice è passato dal livello di 50,2 a 49,9, in un quadro di sostanziale stagnazione. Le cose per il nostro paese vanno meglio sommando al settore dei servizi anche la manifattura, come evidenziato dall’indice Composite, ma restiamo in una condizione di espansione molto debole dell’attività economica, sorretta esclusivamente dalla manifattura attraverso il canale delle esportazioni. Il tutto malgrado questo sia il miglior mese di gennaio degli ultimi tre anni per Eurolandia, al traino di Germania e Francia, che si confermano locomotive della ripresa europea, pur con la minaccia di erosioni dei margini causate dalla ripresa di pressioni inflazionistiche sulle materie prime.
I nostri confusi statisti riflettano sul fatto che i paesi in contrazione o stagnazione sono e restano i PIIGS. Sempre con due I, ricordate.