*Post tecnico dedicato agli amanti dei mostri da videogame tremontiano
Che fanno i grandi investitori in titoli di debito, quando il debito medesimo scarseggia? Semplice, se ne fanno creare di nuovo e se lo comprano.
E’ questa la motivazione alla base della robusta crescita di nuovi titoli sintetici che sta verificandosi nel comparto delle obbligazioni ad alto rendimento (note anche come High Yield o, per gli amanti dei luoghi comuni, junk bonds) sul mercato statunitense. Il concetto è semplice: si utilizzano i credit default swap su alcuni emittenti, e tramite essi si “vende protezione”, incassando dal compratore il relativo premio su base ricorrente. Questo premio confluisce in una obbligazione, dentro la quale figurano anche strumenti di mercato monetario, auspicabilmente privi di rischio. L’obbligazione così costruita viene letteralmente “fatta a fette” (sliced), cioè in tranche che riflettono la differente capacità di assorbimento delle perdite sui nomi sottostanti, e viene venduta agli investitori.
Pare che gli hedge fund siano avidi compratori della tranche cosiddetta “equity“, cioè quella che rende di più perché più rischiosa, in quanto assorbe per prima le perdite sul paniere sottostante. La motivazione alla base di questa nuova tendenza (che in realtà è vecchia) è la fame di rendimento su un comparto, quello delle cosiddette “obbligazioni spazzatura”, che sono da tempo beneficiate dalle congiunture astrali: dapprima dalla liquidità regalata dalle banche centrali, che ha consentito di sostituire obbligazioni ad onerosi prestiti bancari; oggi dalla ripresa economica. Ora, poiché le nuove emissioni di obbligazioni ad alto rendimento scarseggiano, perché l’offerta non regge il passo della domanda, ecco l’idea di creare dei titoli sintetici e di farci sopra un bel tranching.
Quali i rischi di questa tendenza? Premesso che vendere protezione in questa maniera corrisponde alla pratica del naked short selling che il parlamento europeo vuole vietare a furor di popolo, finché la congiuntura regge è possibile fare i soldi. Il punto è cosa accade quando l’economia volge al peggio. In quel caso, chi ha venduto protezione (direttamente o per interposto bond) è esposto illimitatamente al ribasso dei corsi delle entità di riferimento sottostanti, con tutto quello che ne consegue. Il punto vero è tuttavia un altro ancora: quanti di questi investimenti saranno fatti a leva, cioè indebitandosi? Lo scopriremo solo vivendo.