Quest’oggi Il Sole ricorda al liberalizzatore Bersani e a Di Pietro l’incoerenza della loro posizione rispetto ai referendum sull’acqua. Il Pd, in particolare, finirebbe con lo sconfessare pesantemente il proprio modus operandi nelle regioni rosse, segnatamente in Toscana; a Di Pietro il giornale di Confindustria ricorda che fu egli stesso, nel 1996, a contribuire in modo decisivo all’introduzione della tariffa idrica. Purtroppo, queste considerazioni finiranno regolarmente affogate nell’opportunismo politico del momento, e nel Grande Momento Progressista che vuole che ai referendum si debba votare quattro volte si per dare una spallata ad un governo che si è ormai da tempo spiaggiato da solo.
E’ l’ennesima prova del grado di cinismo dei nostri eletti, nulla di nuovo sotto il sole. E’ surreale che si dibatta di un qualcosa che non sarebbe comunque avvenuto (il nucleare in Italia), mentre ben diverso è il discorso sull’acqua, dove leggiamo quotidianamente sui social network farneticazioni del tipo “la natura la dà gratis”. Nessun problema, visto che il paese continua ad essere immerso nella realtà virtuale; si dimostra che tra l’illusionismo di Berlusconi e dei suoi saltimbanchi e l’opportunismo della sinistra (con le truppe di complemento di Fli, che lascia una “libertà di coscienza” molto pelosa, simile al rapporto con l’Urss dei paesi cosiddetti “non allineati”, negli anni che furono) a perdere è solo il futuro di un paese che non vuol saperne di ragionare su dati reali e di chiedere conto ai propri eletti delle loro giravolte.
Che dire? Speriamo nella mancanza di quorum. Ma anche se dovesse prevalere il referendum su Berlusconi, la realtà si incaricherà di rimettere le tessere al loro posto. L’esecutivo pro-tempore riscriverà un piano energetico nazionale senza nucleare, ponendo auspicabilmente cura a non scriverlo coi piedi e non ficcarlo in qualche decreto-omnibus, a differenza dell’ultima volta; le tariffe dell’acqua continueranno a salire (o, in subordine, aumenterà la pressione fiscale locale e/o vi saranno tagli ad altri servizi pubblici locali), e tutti, felici e contenti, contempleranno l’alba del nuovo Sogno Italiano.