Quale è il pensiero del vostro titolare sulla “manovrona” approvata ieri, salvo intese, accordi e fuorisacco vari. Se proprio ci tenete, eccovelo.
La manovra è pressoché tutta back-loaded, cioè punta su anni lontani e non nell’immediato (modello portoghese, in pratica), e questo era proprio il problema evidenziato nelle motivazioni di S&P sul negative outlook. Per questo motivo le probabilità di declassamento entro l’estate del rating italiano sono aumentate. Dopo il si del parlamento greco alla nuova austerità (vera o presunta), ci sarà una breve tregua, ma i problemi torneranno tutti dopo l’estate, eventualmente spingendo il governo italiano a riportare al 2012-13 alcune misure previste per il 2013-14, per evitare pesanti attacchi speculativi, che saranno esacerbati dai dati del Pil italiano, che dovrebbe posizionarsi sotto l’1 per cento di crescita.
Nel complesso, manovra ridicola e priva di sostanza: chi pensa realmente di correggere quasi un punto e mezzo di Pil l’anno nel biennio 2013-2014, con questa assenza di crescita, è un criminale o un folle. O più semplicemente, un politico in malafede. Continuano a mancare provvedimenti autenticamente riformisti, si lavora sempre e solo sui saldi. Anche l’annuncio di ricorrere alla spending review anziché ai tagli lineari è solo un annuncio, perché una spending review non si improvvisa. Eufemisticamente difficile anche una riforma del patto di stabilità interno, perché farlo equivarrebbe ad aumentare il deficit globale del paese, a meno di strangolare le regioni in disavanzo con strette ancora più pesanti, che innescherebbero rischi di tensioni sociali e di piazza.