La realtà continua ad essere keynesiana

La revisione del dato di Pil americano del primo trimestre è piuttosto traumatizzante: da un più 1,9 per cento annualizzato ad un esile più 0,4 per cento. A livello di contributi, i consumi realizzano quasi l’1,5 per cento di crescita, l’investimento lordo domestico privato per circa mezzo punto (di cui lo 0,3 per cento da scorte), il commercio estero netto sottrae crescita per lo 0,34 per cento. Il colpo maggiore viene dalla voce “Government consumption“, che sottrae ben l’1,23 per cento. Di questa voce, la spesa federale sottrae lo 0,82 per cento, quella per la Difesa lo 0,74 per cento, la spesa statale e locale lo 0,41 per cento. In sintesi, il taglio di spesa pubblica, derivante dall’esaurimento dello stimolo, deprime la crescita. Mentre sembra che il moltiplicatore del secondo stimolo, quello Obama-GOP del dicembre dello scorso anno, fatto quasi interamente di tagli d’imposta, sia talmente piccolo da non poter essere scorto ad occhio nudo.

Il titolo del post è una provocazione, non latrate troppo.

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