Dal NYT di oggi:
“La Cina è un paese povero con solo 4.000 dollari di reddito pro-capite”, ha detto Yu Yongding, economista cinese ed ex membro del comitato di politica monetaria della banca centrale. “Parlare o pensare della Cina che soccorre paesi con 40.000 dollari di reddito pro-capite è ridicolo”
Questa è una fallacia furbetta, perché quello che conta in questo contesto sono le riserve valutarie investibili, non il reddito pro-capite.
Ad ogni buon conto, pare che la missione in Italia del Fondo sovrano cinese non avesse l’obiettivo di esaminare eventuali acquisti di titoli di Stato italiani ma la valutazione di possibili investimenti industriali. In particolare i rappresentanti del Fondo cinese – secondo quanto risulta all’ANSA – hanno incontrato lo scorso 6 settembre i Ministri dell’Economia, Giulio Tremonti, delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e altri ministri nonché con la Banca d’Italia.
L’incontro con Tremonti è servito da presentazione con la Cassa Depositi e Prestiti, per valutare iniziative comuni sul fronte delle partecipazioni societarie. Vedremo che tipo di finalizzazione potrà derivare, e in che modo la “strategicità” delle nostre imprese si concilierà con l’esigenza di fare cassa con dismissioni parziali. Ma non trattenete il respiro.
Ora però la domanda sorge spontanea: questo “anonymous official” del Tesoro ieri pomeriggio ha capito bene o stava eseguendo un compito di “informativa” mirata al mercato? A pensar male, eccetera eccetera.