Videochat al Corriere di Ignazio La Russa, co-fondatore di Fratelli d’Italia, la strana lista liberal-cameratesca che il penalista catanese condivide con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Dell’intervento non è particolarmente interessante (né inedito) il giudizio sul fascismo, quanto un altro paio di cosine.
La prima è il rifiuto della poderosa lista (che pare non essere molto conosciuta, peraltro) ad appoggiare “governissimi” e grandi coalizioni assortite. Questo è del tutto lecito, ci mancherebbe. Ma Fratelli d’Italia nasce come lista “mirata” per portare a Berlusconi un certo voto identitario, in un’ottica di marketing di diversificazione dell’offerta politica. Ma con questa logica, delle due l’una: o Fratelli d’Italia è un’obbediente ancella del Pdl, sempre e comunque, ed obbedisce a Berlusconi perinde ac cadaver; oppure la lista è orgogliosamente autonoma. Ma nel primo caso, gli “elettori identitari” sarebbero gabbati, mentre nel secondo il Cav. subirebbe l’ennesima “ostruzione” sul suo percorso per portarci verso la felicità. E come ci arriviamo così al 51 per cento, Silvio?
A parte questi sofismi, suggestiva appare la richiesta di La Russa:
«Restituire subito ai cittadini la tassa iniqua dell’Imu» attraverso «l’emissione straordinaria di Bot a 5 o 10 anni»
Ora, a parte il nuovo strumento finanziario (un Bot a 5-10 anni ci mancava!), l’effetto finale sarebbe quello di creare altro debito. Con buona pace dell’Europa che quel debito ci chiede di ridurre. Boh. Qui La Russa appare ancora più rivoluzionario e ribelle di Berlusconi, che voleva finanziare l’abolizione dell’Imu sulla prima casa aumentando altre imposte. Invece La Russa prorompe con un bel “me ne frego!”, e chiede altro debito. Il taglio delle spese non è cosa virile a destra, evidentemente.
E, non per essere monotoni, ma la domanda (retorica) continua ad echeggiare: cosa ci fa Guido Crosetto in Fratelli d’Italia? Non è che lo abbiamo un tantino sopravvalutato?