Argentina, prigione valutaria – 3

L’escalation prosegue. Per ogni acquisto online effettuato all’estero, i residenti argentini dovranno compilare un modulo da inviare all’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate. A seconda del tipo di acquisto, potranno vedersi applicare una sovrattassa fino al 50%, e dovranno sdoganare personalmente il pacco, che non arriverà più a casa. L’iniziativa segue molte simili (vedi anche qui, qui e qui), tutte regolarmente fallite, come dimostra la costante discesa delle riserve valutarie del paese, oggi ai minimi degli ultimi sette anni in un contesto di prezzi agricoli cedenti sui mercati internazionali, che limita la ricostituzione delle riserve via export. Da inizio gennaio, il cambio di mercato nero del peso contro dollaro si è deprezzato del 17%. Se la traiettoria è corretta, presto agli argentini sarà materialmente impedito di acquistare all’estero, turismo incluso (cioè libertà di movimento fuori dal paese, giusto per capirci). A quel punto il sistema imploderà. E dirlo così non rende l’idea delle conseguenze materiali.

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