Dopo la presentazione ufficiale al MIA (Milan Image Art Fair) dal 22 al 25 maggio, a giugno sarà disponibile (presso edicole, librerie d’arte e concept stores) Hystery, rivista-contenitore d’arte ideata da Robert Gligorov.
Nelle parole di Robert, che presentano la rivista:
Camminando nelle orme dei giganti del passato, si ha la direzione, ma non la certezza di arrivare nel territorio dell’originalità.
Artisti e scrittori si sono sfogati e divertiti nel “fare” e coinvolgere i propri simili stimati colleghi a partecipare alla costruzione del magazine super specializzato (Piero Manzoni con Azimuth nel 1959, Andy Warhol con Interview nel 1969…e altri).
Il bisogno di uscire da luoghi convenzionali come Gallerie e Musei è un passaggio obbligato. Il magazine è più rapido, più dinamico, ha una metrica e una scanzonatura, una sorta di linguaggio pop-up. Come quando a scuola si inventava il “giornale scolastico”. Improvvisazione, coordinamento e la pubblicazione danno un’euforia del tutto particolare.
Molte foto, poche parole.Lavori inediti che spaziano da vari mondi dell’immagine. La libertà à totale. Niente censure o noia concettuale.
Questo è Hystery.Il rock non fa più cultura. La musica aggrega ma non ha più il potere di far sognare.
L’arte è un media in crescita, arriva a tutti ed è uno dei pochi baluardi di libertà di espressione in circolazione. Tolto l’ambiente radical chic che usa l’arte come “l’ora d’aria culturale”, il mondo di giovani che preme ha l’energia per imporre il proprio talento e la voglia di novità.Chiudere con le modalità ermetiche del mondo-arte e, come indica la rete, portare l’arte in uno stato democratico in cui ognuno ha una piattaforma per lanciarsi, e che vinca il migliore. Perché personalmente penso che le classifiche e il valore di mercato dell’opera non dimostrino di fatto nulla oltre la gioia dei pochi autoreferenti. Si tende a conservare troppa arte del passato e non si sa come gestire quella del nostro tempo.
Ma veniamo a noi. Questa rivista vuole essere un contenitore di Pandora con l’energia, la visione, la bellezza, l’orrore, la poesia, l’eros e la letteratura che riflette il mondo e le sue varie facce, finché la mancanza di idee non ci separerà.
Hystery non ha un genere, ma le sue pagine sono come la pelle del camaleonte, si adeguano alle tensioni del nostro pensiero.
