Arrivata alla Ue la lista delle buone intenzioni greche. Le trovate qui e sono tutte da leggere, punto per punto, raffrontandole al nostro dibattito pubblico quotidiano. A noi sorge spontanea la domanda: ma che hanno fatto i greci e la Troika, negli ultimi cinque anni? A parte ciò, vi segnaliamo un paio di perle, di quelle che tanto piaceranno ai nostri progressisti, quelli che invocano la clausola dei “lavori usuranti” anche per gli uscieri, e quelli che non intendono assoggettare la “Politica”, con la maiuscola, alle leggi dell’economia. Daje.
Sulle pensioni:
Continuare a lavorare su misure amministrative per unificare e semplificare le politiche pensionistiche ed eliminare incentivi e scappatoie che danno luogo ad un eccessivo tasso di pensionamenti anticipati nell’economia e, più specificamente, nel settore pubblico e bancario;
Ops. E ancora:
Stabilire un legame più stretto tra i contributi pensionistici e reddito, semplificare i benefici, rafforzare gli incentivi a dichiarare il lavoro retribuito, e fornire assistenza mirata ai dipendenti tra i 50 ed i 65 anni, anche attraverso uno schema di Reddito garantito di base, in modo da eliminare la pressione sociale e politica a favore dei prepensionamenti, che gravano pesantemente sui fondi pensionistici.
Ehilà! E poi abbiamo il capitolo delle riforme del mercato del lavoro:
Introdurre progressivamente un nuovo approccio “intelligente” di contrattazione salariale collettiva che equilibri le esigenze di flessibilità con quelle di equità. Ciò include l’ambizione di snellire e col tempo aumentare i salari minimi in modo da salvaguardare competitività e prospettive di occupazione. La portata e la tempistica delle modifiche al salario minimo saranno effettuate in consultazione con le parti sociali e le Istituzioni europee e internazionali, tra cui l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e terranno in massima considerazione i pareri di un organismo indipendente circa il fatto che le variazioni salariali risultino in linea con l’evoluzione della produttività e della competitività.
Da oggi in avanti, ai greci resteranno solo Landini e Camusso, par di capire.