Oggi sul Corriere il resoconto di un colloquio con il viceministro all’Economia, Enrico Morando, che viene attribuito (con virgolettato) di una frase apparentemente incomprensibile. Sicuramente un fraintendimento o un’iperbole, o cose del genere:
«Se nella Ue abbiamo deciso di riconoscere la clausola degli eventi eccezionali alla Turchia non vedo come non si possa riconoscere all’Italia che sta affrontando da anni le conseguenze drammatiche della crisi libica»
“Clausola degli eventi eccezionali” alla Turchia? Di questo passo, attendiamo che il governo Renzi chieda alla Commissione Ue un paio di decimi di deficit-Pil aggiuntivo per le spese destinate alla cooperazione internazionale. Si comincia così e si finisce in Grecia, alle richieste di danni di guerra. Stessa fine, s’intende.