- Svolta (si fa per dire) nella vicenda delle due banche venete in dissesto: Intesa Sanpaolo s’offre generosamente di essere pesantemente sussidiata con soldi pubblici. Prima di consegnare alla storia del patrio dissesto il nome di Pier Carlo Padoan, artefice di questa nuova tassa, qualche considerazione su un’assurda operazione di aggiramento delle regole europee, le uniche che tutelino il contribuente italiano;
- In precedenza, l’ineffabile presidente uscente della Consob aveva solennemente lanciato un monito rigorosamente di sistema, litigando col suo gemello dell’anno scorso;
- A proposito di dissesto e sfortuna, l’operazione di copertura su tassi del Tesoro italiano è sin qui costata quanto il risparmio sulla spesa per interessi gentilmente offerto dalla Bce. Eppure l’operazione aveva una sua razionalità, tranne che per la vendita di swaption;
- Neppure quest’anno ci siamo fatti sfuggire il teatrino delle mirabolanti riduzioni di spesa pubblica. Se non fosse per il solito spettacolare gioco delle tre carte, ci sarebbe di che esserne orgogliosi;
- Dopo le elezioni britanniche, buio pesto sulla strada della Brexit;
- Quando le fake news originano dai media ufficiali;
- Intanto, Istat si lancia nella narrativa delle microsimulazioni, con risultati non esattamente eclatanti;
Perché l’Italia, a differenza della Spagna, non chiese anni addietro gli aiuti europei per risanare le proprie banche? Forse perché le medesime esponevano numeri non così allarmanti, oltre che per le note resistenze in alto loco:
Come si osserva, l'Italia non chiese aiuti europei sulle banche perché le nostre sofferenze nette erano basse. Per fantasie contabili? pic.twitter.com/tMCp4ESlnn
— Mario Seminerio (@Phastidio) June 23, 2017