Gli Khmer gialloverdi e le pensioni

Lentamente ma inesorabilmente, prosegue la disseminazione dell’informazione sulla proposta di legge legastellata sul ricalcolo delle pensioni cosiddette d’oro, di cui vi ho dato conto qui. Oggi su Repubblica ci sono un paio di esempi interessanti che illustrano il tipo di punizione prevista per i plutocrati con rendite pensionistiche “elevate”, ma -ribadiamolo- che nulla c’entra il ricalcolo contributivo, contrariamente a quanto proclamato ad esempio dal vicepremier Luigi Di Maio. Forse finirà in nulla, per manifesta stupidità del meccanismo. O forse no.

Un meccanismo che (ormai è chiaro) penalizza pesantemente chi è uscito prima dal lavoro per norma di legge (come donne, militari e forze di polizia), mentre tiene indenni i soggetti con età di pensionamento elevata, tipicamente docenti universitari e magistrati. Forse questa è l’astuzia del legislatore, per quando i giovani settuagenari ed ottuagenari della Consulta analizzeranno il caso. Per contro, il danno non tocca i protagonisti di fulminee progressioni retributive a fine carriera, prodigio che spesso ha interessato i sindacalisti.

Ricordiamo quindi il meccanismo: punire chi ha pensioni lorde annue di almeno 80 mila euro mediante ricalcolo della parte retributiva dell’assegno in funzione dell’età di pensionamento di vecchiaia attuale, calcolata a ritroso, e  non di quella vigente al momento dell’uscita.

Nell’articolo di Valentina Conte vengono citati due esempi, tratti da simulazioni del centro studi previdenziali Tabula. Eccoli:

«Nel 1995 l’età per andare in pensione di vecchiaia era di 62 per gli uomini e 57 per le donne. Quella ricalcolata dai gialloverdi è 64 anni. Ecco che scatta la penalizzazione, fortissima per le donne che però non potevano far altro che andare in pensione a 57 anni. Per i 7 anni di anticipo “a sua insaputa” una professoressa o dottoressa viene punita con un taglio attorno al 20%. Quasi il 2,9% all’anno, quando la Fornero disponeva ma per il futuro – un taglio del 2% l’anno. Applicato solo a chi anticipava davvero l’età di vecchiaia»

Ovviamente, parliamo sempre di redditi lordi annui eccedenti gli 80 mila euro, così come indicato nella proposta di legge legastellata. Veniamo al secondo esempio, relativo ad un pensionamento futuro:

«Supponiamo che un alto ufficiale dell’Esercito, al lavoro da quando ha 19 anni, decida di andare in pensione nel 2019 a 62 anni, dopo 43 anni di servizio. Lo può fare. Ma se il suo assegno è sopra i 4 mila euro netti, allora sarà tagliato del 14,5% perché si trova a 5 anni da quota 67, l’età di vecchiaia prevista dalla legge. Se lascia a 65 anni, il taglio si abbassa al 6,4%»

Che dire, quindi? Intanto, che c’è ovvia e palese incostituzionalità per le donne e per quanti avevano basse età di pensionamento di vecchiaia (ad essere minimalisti nella valutazione), quindi almeno questa parte è destinata a saltare. Eventuali rettifiche sono quindi destinate ad abbattere l’importo recuperabile, stimato in 500 milioni di euro, coi quali potrete fare un impacco anziché portare le pensioni minime alla “soglia di cittadinanza” di 780 euro.

Secondo le simulazioni di Stefano Patriarca di Tabula, l’intervento colpirebbe poche persone, circa 68 mila, producendo un gettito non superiore a 3-400 milioni di euro. A questo punto, che vi viene in mente? Che se i nostri eroi proseguissero su questa strada, tra una clausola di salvaguardia e l’altra, per preservare il gettito atteso dovrebbero abbattere in modo sostanziale la soglia di “ricchezza” dei pensionati, magari scendendo a 40-50 mila lordi annui. Cresce quindi il rischio che i famosi “ricchi” piangano, per promuovere queste forme di redistribuzione da khmer rossi che in un paese che da lustri sta divorando se stesso sono destinate ad aumentare in modo esponenziale.

Due punti: il testo di questa proposta di legge è manifestamente demenziale ma potrebbe pure peggiorare, per i motivi detti sopra. In secondo luogo, questo testo conferma che i nostri eroi sono dei mentitori seriali, visto che il ricalcolo è tutto fuorché contributivo, facendo leva sulla crassa ignoranza del popolo sovrano che li ha catarticamente elevati sino alla stanza dei bottoni. E pensate che, al crescere del morso della realtà, questa gente dovrà esponenzialmente aumentare il livello di sparate contro la Ue, nelle prossime settimane. Per immaginare come finirà non serve un futurologo.

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