- Produttività in persistente calo e nuova occupazione fatta di poche ore di lavoro. È questa la “ripresa” del mercato del lavoro di cui si sente farneticare da mesi?
- In Italia ci sono tre certezze: le tasse (non per tutti), la morte e le deadline per “salvare” Alitalia a carico dei contribuenti, e già si sente una gran puzza di bruciato;
- Come la poli-crisi (globale, tecnologica e di sistema paese), iniziata nel 2008, ha cambiato i conti e il destino delle nostre banche. E non è finita;
- La Bce ha fatto retromarcia sui tempi di gestione dei crediti deteriorati, come vuole la vulgata italiana? Nella sostanza, no;
- La problematica gestazione dell’improbabile governo demostellato ha alcuni punti programmatici che sanno di nuovo. Anzi, d’antico;
- Ma l’evento è talmente demenziale, nel suo degrado con exploit coprofagici, che vale il biglietto solo per vedere alcuni personaggi mentre tentano disperatamente di adeguarsi alla situazione;
- Come spesso accade in siffatte situazioni, c’è una parte della stampa che è alla
altezzabassezza della situazione; - Ma tranquilli, non è che li abbiamo tutti noi italiani. Anche nell’anglosfera stanno messi bene;
- Sapevate che in Italia c’è persino la contraffazione della paccottiglia? No? Eccovela;
Il settimanale – 31/8/2019
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