Podcast: il patriottico assalto al risparmio degli italiani

Un sistema produttivo boccheggiante, riflesso di un sistema paese fallito: i casi Alitalia ed Ilva sono solo la punta dell’iceberg. La reazione della politica è sempre quella che ci ha regalato la sceneggiata sulla riforma del MES: il complotto esterno contro l’Italia. Proviamo a fare un semplice test di questi due casi eclatanti e mediaticamente sovraesposti di fallimento del sistema paese. Davvero pensate che siano i fantomatici ed inesistenti “vincoli europei” ad impedire il salvataggio, o non piuttosto i vincoli di realtà? La strada è segnata, al di là di questi due casi: vittimismo, distruzione di risorse fiscali, crescita stagnante, ambiente ostile all’impresa, rapporto debito-Pil che si autoalimenta.

Per rinviare il dissesto ci sono due modi, tra essi complementari: aumentare la tassazione, soprattutto quella di matrice patrimoniale, per compensare debito pubblico e ricchezza privata; e la cosiddetta repressione finanziaria. Quella cosa che spinge a mettere le mani sul risparmio liquido degli italiani e su quello investito in attività estere, per il principio della diversificazione, che di questo passo diverrà reato contro lo Stato. Dirottare, con le buone o le cattive, il risparmio degli italiani per tenere in vita attività fallite o che stanno per soccombere. Quello che lo Stato ha fatto per decenni, sin quando non è entrato in crisi fiscale. Per questo non mi sento di escludere nulla, all’aggravarsi della crisi. Anche iniziative di formale confisca del risparmio privato. È il paese che divora se stesso. Buon ascolto.

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