I più letti dell’anno su questi pixel
- Per la Cina si avvicina la resa dei conti di una crescita drogata – Tra lockdown, scoppio della bolla immobiliare e incertezza regolatoria, la Cina vive un periodo delicato che potrebbe sfociare in aggressività esterna;
- Fine dell’illusione di sanzioni chirurgiche – Malgrado l’idea di escludere il settore dell’energia dalle sanzioni, i compratori evitano la Russia e un nuovo violento shock di offerta si abbatte sul mondo;
- Scendi Giggino che lo studio – L’irresistibile ascesa di uno dei più promettenti giovani sugheri della politica italiana e dei suoi radicali ripensamenti da moderato;
- Fardelli d’Italia, un partito di emme – Tra nazional-sovranismo e protezione del Made in Italy, Giorgia Meloni esibisce le sue meravigliose idee di politica economica per fermare il declino e papparsi la Lega;
- Per il debito italiano un doloroso ritorno alla normalità – L’Italia perde un formidabile compratore di ultima istanza, che ci ha sin qui sostenuto creando nella classe politica una pericolosa dipendenza dal deficit “on demand”;
- Le banche centrali salveranno il bitcoin – I mercati finanziari correggono con violenza, come da attese. Le criptovalute, anche. Attendendo il soccorso dell’odiata fiat money delle banche centrali;
- I forzati dell’Irpef che reggono un intero paese – Il paese che divora se stesso con una ferocemente iniqua redistribuzione a carico soprattutto di dipendenti “agiati” che non possono sfuggire alla dittatura del sostituto d’imposta;
- Regno Unito, malato (cronico) d’Europa – In controtendenza rispetto ai paesi sviluppati, aumentano i britannici inattivi, soprattutto a causa di patologie croniche. Un problema di offerta ma in primo luogo di sistema-paese;
- Chi pagherà il conto dei tagli del gas – Per ridurre i prezzi del gas occorre distruggere domanda. O con i razionamenti o col collasso di interi settori dell’economia. Metodi indolori non se ne vedono, al momento;
- Sanzioni alla Russia e crateri di mercato – Le straordinarie misure decise dall’occidente contro Mosca e la sua infrastruttura finanziaria scavano buchi dove prima c’erano asset russi;
Vi ricordo anche la serie dei miei articoli, scritti per testate giornalistiche.
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