L’Unità si lancia in una desolata e desolante lamentazione perché qualche cattivone di hacker avrebbe alterato i risultati di un proprio sondaggio online sul “pacchetto Pisanu” antiterrorismo. I risultati sono stati sovvertiti, facendo balzare al primo posto quelli che il giornale di Padellaro definisce i “paladini del law&order in salsa padana”. Analoga pernacchia fu subita nel sondaggio di alcune settimane fa sul candidato premier dell’Unione, con Romano Quisling Prodi scalzato da altro, assai temibile, concorrente. Però, è bizzarro: quando gli hacker attaccano i siti aziendali od istituzionali, sono degli eroi; quando fanno un’innocente sberleffo alla versione online del quotidiano fondato da Antonio Gramsci diventano dei pendagli da forca. Con tanto di minaccia tecnologica finale:
Per il momento abbiamo evitato di “blindare” il sondaggio: per proteggerlo, con il sistema attualmente in uso, dovremmo usare metodiche troppo intrusive per la privacy dei nostri lettori, e questo non ci piace. Ma sono in cantiere alcuni cambiamenti, e allora renderemo più difficile il lavoro a questi hacker da quattro soldi.
Che significa “intrusivo per la privacy dei lettori?” Basta un cookie con doppio controllo sull’indirizzo IP del votante, e tutto finisce lì.
O forse all’Unità si riferivano ai meccanismi previsti per il voto alla Primaria, quelli in cui ci saranno liste di cittadini che avranno solennemente giurato di votare per la Disunione e che potrebbero essere sputtanati con nome e cognome in caso qualcosa andasse storto?
Cari amici de l’Unità, per le tecniche di violazione della privacy, citofonare Prodi.
P.S. Un consiglio: prima di mettere in rete gli articoli, controllate non tanto la sintassi, ché sarebbe troppo complesso, ma almeno la battitura. Eviterete di scrivere “sordaggini” in luogo del pure opinabile “sondaggini”.