Lapo Elkann, responsabile del brand promotion Fiat, ha delle innegabili doti di comunicazione, associate ad una grande ricchezza semantica. Tempo addietro disse che la Juventus non era simpatica perché non aveva lo smile, suscitando la risentita reazione dell’accigliosa Trimurti di corso Ferraris, che rimproverò immantinente alla Fiat di avere chiuso il portafoglio già in tempi andati. Poi, Lapo annunciò urbi et orbi che la Juve avrebbe “sicuramente” preso Cassano, ed abbiamo visto come è andata. Oggi, in occasione della presentazione della Grande Punto, il ragazzo sprizza energetico ottimismo da tutti i pori, e lo comunica al colto ed all’inclita, in bella prosa:
La Fiat, ha detto, “deve tornare a essere una macchina, mi si passi il termine, figa, e ancora: “E’ necessario che i giovani siano gasati nel guidare Fiat”. E in questo, ha sottolineato, gioca un ruolo importante il lancio della Grande Punto: “Siamo a una svolta: con la Grande Punto abbiamo la possibilità di riconquistare il ruolo che ci spetta sul mercato. Con questa auto ce la giochiamo tutta“, ha detto.
“Con la Grande Punto battiamo i francesi, gli inglesi e i tedeschi – ha rivendicato – Sono orgoglioso di pensare che questa vettura sarà prodotta sia al Nord sia al Sud: è un’auto che unisce l’Italia. E gli italiani devono risentire la Fiat come una cosa loro”.
Vista la lucidità delle argomentazioni il giovane Elkann, oltre che del brand, dovrebbe essere designato responsabile del brandy. Troviamo poi molto condivisibile la scelta del verbo risentire, riferito al rapporto tra italiani e Fiat. Ed è motivo di patrio orgoglio constatare che, nel nostro paese, esiste un’elevata mobilità sociale, e che a tutti è data l’eguaglianza delle opportunità . Questa è la vera forza italiana, poter contare su una riserva vastissima di capitale umano, che garantisce un puntuale ricambio delle classi dirigenti.