Sapevate che il prossimo governo italiano sarà in realtà una Grande Coalizione? La sconvolgente rivelazione giunge dal Lider Massimo, nel corso di un’intervista a Massimo Giannini, vicedirettore di Repubblica:
“L’opinione pubblica deve essere tranquillizzata – dice il presidente Ds – stiamo procedendo in fretta, addirittura a tempo di record…”.
Lei dice? Avete vinto le elezioni da un mese, e da allora non fate altro che litigare sulle poltrone…
“Guardi, in Germania, dopo le elezioni, ci hanno messo un mese e mezzo a fare il governo Merkel. In Italia abbiamo dovuto affrontare un ingorgo istituzionale tutt’altro che semplice.”
Paragonare il prossimo governo Prodi alla Grosse Koalition tedesca è un sesto grado con unghie ben affilate su una parete di vetro, ma tutto serve per trasmettere un’immagine di proficua operosità nel procelloso mare della politica italiana. Quanto all’ingorgo istituzionale, D’Alema ha perfettamente ragione: se Carlo Azeglio Ciampi si fosse dimesso prima del termine ufficiale del proprio mandato, cioè prima delle elezioni politiche, oggi non ci troveremmo da oltre un mese in fiduciosa attesa del governo Godot, salvatore dei conti pubblici e della democrazia. Già, ma se Ciampi avesse contribuito a risolvere l’ingorgo, la nostra democrazia avrebbe corso il duplice, esiziale rischio di una maggioranza di centrodestra e facoltizzata ad eleggersi un proprio presidente della repubblica al quarto scrutinio. Al solo pensiero di un simile vulnus, arrecato alla leggendaria “costituzione materiale” del Paese, veniamo colti da un brivido scalfariano…