Un titolo d’inequivocabile cipiglio consumerista sulla versione online del giornale fondato da Antonio Gramsci: “La Bce denuncia: case meno care in Europa, ma non in Italia“. Il primo paragrafo è ancora più illuminante:
In Europa diminuiscono i prezzi delle case, mentre in Italia non accennano a diminuire e «restano in linea con i costi registrati nel 2006». È la stima della Banca centrale europea che complessivamente parla di crescita – nel Bollettino di febbraio della Bce – dei costi degli immobili nei primi sette mesi del 2007 (più 5 per cento) rispetto all’analogo periodo del 2006.
Pensate, in un bollettino statistico la Bce “denuncia” che i prezzi delle case in Italia non scendono. Ah, che invidia per le recessioni immobiliari americana e spagnola! Quanto vorremmo anche noi avere crolli delle quotazioni degli immobili del 10, 20 o 30 per cento. I prezzi sarebbero finalmente calmierati e le famiglie che hanno acquistato (magari con un mutuo) la casa in cui abitano si troverebbero con una bella decurtazione del valore del proprio patrimonio netto. Invece niente, i prezzi delle case in Italia non vogliono scendere, maledetta speculazione. Che ci voglia un Mister Prezzi per conseguire l’agognata recessione anche nel settore immobiliare italiano?