Oggi, durante la tradizionale audizione semestrale davanti al Banking Committee del Senato degli Stati Uniti, il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha dichiarato (tradotto in italiano ad uso di qualche anglofobo della blogosfera, irritato dal nostro uso di quella lingua morta che è l’inglese):
Un altro timore che è stato sollevato è che la speculazione finanziaria possa aver significativamente contribuito alle pressioni rialziste sui prezzi del petrolio. Sicuramente, l’interesse degli investitori per il petrolio ed altre materie prime è di recente aumentato sostanzialmente. Tuttavia, se la speculazione finanziaria stesse spingendo i prezzi del petrolio sopra livelli consistenti con i fondamentali di domanda e offerta ci aspetteremmo, al crescere dell’offerta ed al diminuire della domanda, un aumento delle scorte di greggio ed altri prodotti petroliferi. Ma, in realtà, i dati disponibili sulle scorte petrolifere mostrano considerevoli cali nel corso dell’ultimo anno. Ciò non vuol dire che utili passi non possano essere compiuti per migliorare la trasparenza ed il funzionamento dei mercati futures, solo è improbabile che tali passi possano significativamente influire sui prezzi di petrolio ed altre materie prime nel lungo periodo.
Qui il testo integrale dell’audizione.