Nella giornata di venerdì 19 il presidente George W.Bush ha annunciato l’utilizzo dei fondi del TARP per l’erogazione di un finanziamento di emergenza ai costruttori automobilistici statunitensi (essenzialmente, a Chrysler e General Motors). L’erogazione immediata sarà di 13,4 miliardi di dollari, ed una tranche di altri 4 miliardi è prevista per febbraio. Il prestito presenta una serie di “obiettivi” che appaiono simili alle condizioni in precedenza richieste dal Congresso il mese scorso nel piano poi naufragato. Tra le condizioni figurano la riduzione di due terzi del debito, attraverso la sua trasformazione in capitale proprio; l’erogazione in azioni di metà dei pagamenti al fondo esentasse gestito dal sindacato; la ristrutturazione dei contratti di lavoro in modo da renderli competitivi con quelli dei transplants entro fine 2009; la sospensione del dividendi (e ci mancherebbe); limiti ai compensi dei top manager (che non verranno tuttavia estromessi).
I termini del prestito-ponte ne prevedono il rimborso a fine marzo 2009 se i beneficiari non riusciranno a dimostrare capacità di autosussistenza economica, definita come un valore attuale netto positivo, considerati cioè i costi correnti e futuri. Tutti sanno che questa condizione di “viability“, da conseguire entro tre mesi, è pressoché irraggiungibile. Se le aziende beneficiarie non avranno, a fine marzo, un valore attuale netto positivo (e non lo avranno), la prevista restituzione del prestito sarebbe semplicemente causa di liquidazione. Qualcuno pensa realisticamente che ciò possa avvenire, all’inizio di una nuova Amministrazione e nel mezzo di una crisi economica epocale? Nei fatti, quindi, si tratta di un prestito-ponte, erogato sotto condizioni e vincoli puramente fittizi, privi di cogenza di legge in quanto non approvati dal Congresso, e che saranno quindi agevolmente modificati dal prossimo Segretario al Tesoro, Tim Geithner. Un prestito senza condizioni, o con condizioni che non possono essere rese vincolanti si chiama sussidio, ma questo non si può dire. Un’operazione che ricorda il prestito-ponte di Alitalia, anche quello erogato da un esecutivo (quello di Romano Prodi) in condizioni di “anatra azzoppata”.
Chi proprio non intende credere alla favoletta delle condizioni virtualmente draconiane è John McCain. Ma al punto in cui siamo giunti non vi erano alternative, e questo Rick Wagoner e soci lo sapevano perfettamente. Un punto a favore della casta di Detroit. Ma se Obama non riuscirà a ideare una profonda -e profittevole- ristrutturazione del settore auto, dovrà temere la reazione dei contribuenti.