The Silvio Horror Picture Show

Non lo fo per piacer mio:

“Eluana è una persona viva, che respira in modo autonomo, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici e potrebbe anche in ipotesi generare un figlio.” – Silvio Berlusconi

Questa mattina il presidente della Repubblica aveva scritto al premier:

“Confido che una pacata considerazione delle ragioni da me indicate valga ed evitare un contrasto formale in materia di decretazione.”

Il capo dello Stato, nella missiva, citava una serie di precedenti di decreti-legge respinti dai suoi predecessori perché in contrasto con sentenze passate in giudicato. Resta la possibilità di mancata firma da parte di Napolitano al decreto-legge, circostanza che il premier gestirebbe in questo modo:

“Se il presidente della Repubblica non firmasse il decreto, noi inviteremmo immediatamente il Parlamento a riunirsi ad horas ed approvare in pochissimo tempo, due o tre giorni, una legge che anticipasse quella legge che è già nell’iter legislativo, e cioè quella che contiene questa norma”

Aldilà della vicenda Englaro, prendiamo atto che da oggi la “costituzione materiale” del Paese viene impreziosita dal precetto che i decreti-legge sono ufficialmente il nuovo strumento di cui l’esecutivo si avvale per governare senza contrappesi istituzionali. Ciò, unito ad una legge elettorale che prevede la pre-designazione dei parlamentari ad opera delle oligarchie partitiche ed al secco ridimensionamento delle prerogative del Capo dello Stato, configura una inaccettabile concentrazione di potere nelle mani dell’esecutivo e del suo premier, prima e dopo la celebrazione di formali elezioni.

E’ maturo il tempo per una riflessione molto più ampia riguardo le modalità di esercizio delle prerogative che la Costituzione assegna all’esecutivo, alla luce di quelle che definire forzature appare un eufemismo. Peraltro, ad oggi non pare di rinvenire dati di particolare produttività, efficacia ed efficienza dell’azione dell’attuale governo, pur al crescere dei gradi di libertà operativa ad esso disponibili o che decide di prendersi. Finché il “popolo sovrano” riuscirà a bersi la favola e l’alibi del governo intralciato dai lacci e lacciuoli del (vero o presunto) bizantinismo costituzionale, questo governo continuerà a sfidare la legge di gravità. E non solo quella.

Update: Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

“ha preso atto con rammarico della deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto-legge relativo al caso Englaro. Avendo verificato che il testo approvato non supera le obiezioni di incostituzionalità da lui tempestivamente rappresentate e motivate, il Presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del decreto”.

Se Berlusconi cercava il casus belli istituzionale per invocare nuove forme di legittimazione non previste dalla Costituzione, c’è riuscito. Spetta ora a quanti ritengono di dirsi liberali (qualunque cosa questo termine possa significare in questo disgraziato paese), scegliere da che parte schierarsi.

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