Scegliete il regolatore che preferite

Questa è esemplare. Angelo Mozilo, il fondatore ed ex presidente e CEO di Countrywide, il prestatore di mutui acquisito da Bank of America nel gennaio 2008, quando stava per affondare sotto il peso dei subprime, anni addietro decise che la sua società doveva cambiare il proprio regolatore, e così avvenne. Mozilo, figlio di un macellaio del Bronx, pluri-inquisito nel corso degli anni per frodi in titoli, fino all’ultima accusa di insider trading rivoltagli dalla SEC lo scorso 4 giugno, scelse di porre Countrywide sotto il malleabile Office of Thrift Supervision (O.T.S.), e non più sotto la Fed e l’Office of the Comptroller of the Currency.

La cosa più sconcertante dell’intera vicenda è che l’O.T.S. fece lobbying nei confronti di Mozilo per “farsi scegliere” come regulator. Nulla di anomalo, peraltro: negli States le banche possono scegliersi il proprio regolatore, che viene finanziato dalle commissioni pagate dalle banche stesse. Parlare di cattura regolatoria, con questa architettura istituzionale, è un pallido eufemismo. Ora vedremo se e come la riforma di Obama, Congresso permettendo, affronterà il nodo del demenziale shopping around che le istituzioni finanziarie possono fare nei confronti dei propri regolatori.

E’ incredibile quanto tempo abbia impiegato il sistema finanziario statunitense a implodere, date queste premesse. Una repubblica delle banane ha meccanismi di vigilanza meno farseschi.

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