Ma noi ne usciremo meglio di altri – 6

Nel secondo trimestre, Germania e Francia tornano alla crescita, ciascuna con un incremento trimestrale del Pil dello 0,3 per cento, per entrambe il primo dal primo trimestre del 2008. Nel dettaglio tedesco, il consenso era per una contrazione dello 0,2 per cento. Rivisto al rialzo anche il dato del primo trimestre, dall’orrido meno 3,8 per cento a meno 3,5 per cento. Nel 2009 la contrazione del Pil tedesco dovrebbe attestarsi ancora sul 5 per cento, ma smettere di peggiorare, mentre per il 2010 e 2011 una crescita del 2 per cento sembra a portata di mano.

Il ritorno alla crescita è stato supportato dai consumi, pubblici e privati, dalla ripresa dell’investimento in costruzioni (in parte per effetto di un rimbalzo dei livelli di attività dopo un inverno più freddo della media stagionale), e dal commercio estero, con l’import che si è contratto molto più dell’export. Anche nel secondo trimestre è proseguito il decumulo di scorte, che ha quindi sottratto crescita. Alla luce di questo scenario, la ripresa dei livelli produttivi prevista per il terzo e soprattutto per il quarto trimestre potrebbe determinare sorprese al rialzo per le previsioni di crescita.

Analogo schema di ripresa per la Francia (attesa ad una contrazione dello 0,3 per cento), ma con un dato molto interessante del commercio estero, cresciuto nel trimestre di ben lo 0,9 per cento, per effetto di un incremento dell’1 per cento dell’export e di un calo dell’import del 2,3 per cento. Come si nota, vi è un evidente traino dall’interscambio commerciale, verosimilmente indotto dalla ripresa cinese ed asiatica. Grazie alla sorpresa positiva dei due pesi massimi, il Pil dell’Eurozona del secondo trimestre si contrae solo dello 0,1 per cento, a fronte di attese poste a meno 0,5 per cento.

Per quanti si stessero domandando quale è l’attinenza del titolo con il post, è utile ricordare che il Pil italiano del secondo trimestre ha registrato un calo dello 0,5 per cento. Evidentemente non siamo stati abbastanza ottimisti e/o i dati sono sbagliati.

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