Oggi è stata pubblicata la terza ed ultima stima del Pil statunitense per il terzo trimestre. Colpisce negativamente la sequenza di ampie revisioni al ribasso tra la prima e la terza stima. Non è un rimbalzo a forma di V, sembra piuttosto la prima gamba di una W, ma è presto per dirlo. Resta il problema della frequenza di pubblicazione dei dati macro, oltre che della loro qualità nelle revisioni successive, che entrano nel dibattito di politica economica con lags inaccettabili nella società digitale in cui l’informazione si propaga in modo rapidissimo.
Come spiega Mark Thoma, la prima stima aveva fortemente depotenziato le argomentazioni a favore di un ulteriore stimolo, perché considerata sufficientemente robusta ed idonea a confermare che il meccanismo si era rimesso in moto. Due mesi dopo, e a tre mesi di distanza dalla chiusura del terzo trimestre, scopriamo di aver perso per strada il 40 per cento di quella crescita, che di miracoloso non aveva nulla. Sempre più terra incognita, almeno per il mondo cosiddetto sviluppato.