Pare che le banche elleniche abbiano venduto protezione sul rischio sovrano del loro paese. In base al contratto di credit default swap, in caso si verifichi un default il compratore di protezione ha il diritto di consegnare al venditore i titoli che rappresentano la reference entity della protezione acquistata (nel caso di specie, titoli di stato greci), ed il venditore di protezione li deve acquistare al loro prezzo pieno. Ciò significa che, se la Grecia dovesse effettivamente andare in default, le banche greche dovrebbero mettere mano al portafoglio per portarsi a casa a valore nominale titoli di stato di Atene svalutati.
Non è tutto: se la reference entity su cui si vende protezione va incontro ad una significativa erosione del proprio valore di mercato, il venditore può essere costretto ad integrare la garanzia (margin call) in contanti o con titoli. Questo è esattamente lo schema che ha portato il mondo sul ciglio del burrone, un paio d’anni addietro, con AIG che vendeva protezione a mani basse, e al momento dell’adempimento dell’obbligazione di reintegro dei margini è dovuto intervenire lo zio Sam. Al momento stiamo ancora cercando di capire se nel caso greco dovrà intervenire la zia Angela o chi per essa, ma non scordiamo che le banche tedesche si sono ben rimpinzate di rischio-Grecia, negli ultimi anni. E’ quindi verosimile attendersi che il conto a Berlino arrivi, in una forma o nell’altra.