Il carburante delle chiacchiere

(…) Novità sarebbero in arrivo anche per la rete di distribuzione carburanti, un tema che vede al lavoro il ministero dello sviluppo economico guidato da Claudio Scajola per ‘disegnare’ una liberalizzazione del mercato che in prospettiva faccia  anche scendere i prezzi. E non è escluso che si tratti di un intervento varato per decreto. L’articolato complesso di misure a cui il governo sta lavorando in vista del Cdm, infatti, dovrebbe essere organizzato in un disegno di legge e in un decreto per le misure più urgenti – Ansa, 15 giugno 2008

(…) Il ministro ricorda infine che il governo italiano per contrastare questo volatilità dei prezzi ha messo in campo provvedimenti come il ddl sviluppo “per arrivare a un prezzo giusto (Prego?, ndPh.), anche perché un prezzo troppo alto scoraggerebbe la ripresa”. L’azione del governo è indirizzata anche a “far si che il costo della benzina e del gasolio alla pompa non sia più alto degli altri paesi europei” – Ansa, 10 giugno 2009

“Tra Italia ed Europa c’è una differenza di prezzo strutturale, che ha bisogno di risposte. Il governo presenterà a gennaio, vedremo con quale veicolo, un intervento normativo per la razionalizzazione della rete”, ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. Per il sottosegretario, il numero dei gestori è “eccessivo, c’è troppa frammentazione, anche se non è colpa dei gestori stessi ma del sistema, che deve essere modernizzato, eliminando le inefficienze”. Il governo punta anche a “incrementare gli iper-self e i self-service; liberalizzare gli orari e il non-oil; incentivare le pompe bianche“. Il piano-carburanti dell’esecutivo non si ferma qui, Saglia ha rilevato che ”è in corso una riflessione sulla periodicità nella variazione dei prezzi”, visto che attualmente “cambiano anche più volte nella stessa giornata, e questo può disorientare il consumatore”. Certo, ha precisato, “non abbiamo deciso di fare prezzi mensili, ma prospettiamo che un prezzo possa durare più giorni” (questa è semplicemente geniale, ndPh.). Le misure a riguardo, ha detto Saglia, saranno contenute in una legge delega – Ansa, 17 dicembre 2009

“Vogliamo fare una riforma di sistema radicale e strutturale in poco tempo, il governo vuole intervenire con decisione perché un prezzo della benzina meno caro è un obiettivo da raggiungere con impegno”. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, al termine del tavolo convocato al ministero sulle proposte di riordino della rete distributiva dei carburanti. Saglia ha spiegato che ”c’è la legge sulla concorrenza annuale che segue la relazione dell’Antitrust, vogliamo mettere insieme le proposte da parte di tutti gli operatori, se in questi due mesi raggiungiamo una riforma condivisa il governo è il primo a essere contento ma in ogni modo entro marzo, nella legge sulla concorrenza ci sarà la riforma del sistema” – Ansa, 19 gennaio 2010

“Occorre una riforma per superare il divario del prezzo della benzina tra Italia e Paesi Ue. Quale sarà lo strumento per la riforma si deciderà successivamente. Non abbiamo mai escluso la possibilità di un decreto legge che finora non è stato possibile assumere anche perché è necessario discuterne con i neoeletti presidenti delle Regioni”. Lo afferma Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, intervenendo in una nota nelle polemiche sul caro-benzina – Ansa, 1 aprile 2010

Nota a margine: pare che a gennaio di quest’anno Saglia ignorasse che a fine marzo si sarebbero tenute le elezioni regionali, e si sia quindi sbilanciato a parlare di riforme entro fine marzo. Ora che il sottosegretario ha preso coscienza del mondo che lo circonda, siamo fiduciosi che si possa giungere alla soluzione dell’annoso problema, anche e soprattutto grazie al fatto che da questo momento governo nazionale e maggioranza delle regioni rappresentano un’unica gioiosa macchina da guerra dell’amore. Ci attendiamo quindi eclatanti sinergie, ad esempio su piano-casa e razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti. Ma se le cose dovessero restare pietrificate, sappiamo che anche in quel caso sarà colpa di comunisti e magistratura.

Update: il loquace Saglia torna sul tema, con una intervista a Rds in cui reitera i concetti che conosciamo: pompe bianche, prezzo settimanale (assoluta idiozia, ma passiamoci sopra), rischio di cartello, posizione dominante di Agip nella market share e  (secondo Saglia) nel price setting (ohibò), possibilità per gli impianti di vendere il non-oil, eccetera eccetera. Ma anche qui, non trattenete il respiro: l’Italia ha effettivamente 24.000 impianti di erogazione contro i 15.000 della Germania, ma il governo ha deciso di “prendersi il tempo necessario” per concordare le misure con le regioni (auguri). E comunque, “non siamo un governo che chiude per legge”. Certo che no, per sfoltire il numero di pompe non è necessario “chiudere per legge”, basta liberalizzare secondo le misure che lo stesso Saglia ha già correttamente identificato. Ma non accadrà nulla, aspettate e vedrete. I voti sono sempre voti, e non è vero che per tre anni non avremo elezioni.

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